giovedì 12 marzo 2009
Fondazione Mirafiori Onlus
Come riportato sul sito: la Fondazione della Comunità di Mirafiori nasce da una rete di soggetti attivi sul territorio, con lo scopo di raccogliere fondi da destinare a progetti che migliorino la qualità della vita nel quartiere.
info a www.fondazionemirafiori.it
domenica 20 luglio 2008
Il Pas di Mirafiori Sud
Resoconto di un incontro con Isabella De vecchi, Responsabile del PAS, Giugno 2008, Torino.
Il quartiere denominato Mirafiori Sud fu costruito negli anni ’60 in una zona a sud dello stabilimento FIAT, in cui l’azienda aveva già costruito un villaggio per i suoi operai.
In breve tempo vengono costruite 8 torri lungo via Artom, per un totale di 820 alloggio di Edilizia Economica e Popolare. In una notte furono trasferite moltissime famiglie di immigrati dal Sud Italia che abitavano una baraccopoli e alcune ex-casermette nella zona di Italia 61.
Queste persone andarono ad occupare in poco tempo 6 torri, mentre gli alloggi delle altre 2 vennero assegnati secondo le liste comunali a famiglie immigrate dal Veneto e dal Piemonte.
Il nuovo quartiere era totalmente privo di servizi nel momento in cui la case vennero consegnate alle famiglie e la qualità degli alloggi era molto scarsa, poiché le torri erano state assemblate con blocchi prefabbricati secondo il modello francese detto tracoba.
Il taglio degli appartamenti andava dai 52 ai 94 mq, quindi abbastanza grandi rispetto alle tipologie di alloggio pubblico costruite in quegli anni.
Nel giro di poco tempo il quartiere versa in uno stato di forte degrado e diventa il centro dello spaccio di eroina di Torino, gestito sostanzialmente da quattro famiglie criminali che si erano spartite il traffico nel quartiere.
Via Artom diventa cosi il simbolo del degrado urbano e sociale della città, tanto che già negli anni ’70 con le giunte rosse di Novelli, si attuano dei piani di recupero che però, non modificano sostanzialmente la situazione.
Agli inizi degli anni ’90 la Città di Torino elabora tre PRU, tra cui quello di Mirafiori che prevedeva, oltre ad altri interventi nel quartiere, l’abbattimento delle otto torri e lo spostamento delle famiglie in alloggi acquistati dalla città di Torino in diverse aree della città.
Già nel 2000, però, l’amministrazione pubblica si rende conto dell’impossibilità economica di tale operazione, quindi si ripiega sulla demolizione di sole due torri, quelle più problematiche a livello sociale e edilizio, e alla ristrutturazione delle restanti torri.
La seconda versione del PRU, poi attuato, prevedeva la demolizione di 2 edifici, quelli di via Fratelli Garrone 73 e via Artom 99, la riqualificazione di altre 5 torri, la realizzazione del parco Colonnetti, e la riqualificazione degli spazi aperti tra gli edifici.
Il piano di accompagnamento sociale di Mirafiori Sud prevedeva che la cooperativa di Mente Locale, che ha vinto il bando, terminasse il proprio lavoro nel dicembre 2007.
L’accompagnamento ai lavori del PRU andava dalla redazione dei censimenti degli abitanti e delle condizioni degli edifici e alloggi, fino all’assistenza ai residenti, spesso in condizioni di forte difficoltà, fino alla consultazione riguardo le proposte progettuali.
Insomma, il PAS era il tramite tra l’ATC, la città di Torino e gli abitanti del quartiere.
Questi hanno reagito alle proposte del PRU, all’inizio con diffidenza, maturata da anni di promesse non mantenute, all’incredulità di fronte alle prime famiglie che abbandonavano gli alloggi, fino alla nascita di un senso di appartenenza al quartiere, mai provata prima.
Il lavori sono in fase di completamento e sul punto in cui sorgeva una delle torri abbattute, si sta già costruendo un nuovo edificio. È stato realizzato il parco Colonnetti, 100 orti urbani lungo il fiume Sangone, gli spazi pubblici e i parcheggi, nuove attrezzature sportive, e la ristrutturazione di 5 torri sia negli spazi comuni che all’interno degli alloggi.
Il lavoro di Mente Locale descritto da Isabella De Vecchi sembra piuttosto complesso, multidisciplinare, che richiede molta disponibilità al dialogo rispetto sia agli abitanti che agli enti pubblici coinvolti.
L’unicità di questo lavoro sta nella conclusione del PAS: di solito infatti, una volta finiti i lavori, le cooperative abbandonano il quartiere; in questa occasione invece il gruppo di Mente Locale si è impegnato a proseguire l’assistenza agli abitanti proponendo una Fondazione di Comunità, primo caso in Italia, che ha trovato già l’appoggio della Fondazione San Paolo.
Alice Siragusa
Per maggiori informazioni consiglio il libro da poco pubblicato:
RIGENERAZIONE URBANA E ACCOMPAGNAMENTO SOCIALE
IL CASO DI VIA ARTOM A TORINO
a cura di GUIATI FEDERICO
edizioni CELID
venerdì 4 luglio 2008
CREATING SPACE FOR HABITECTS
One of the “main events” of 2 July at the Turin XXIII World Congress of Architects was “SLUM(e)SCAPE”, a panel/debate focused on constructive approaches to informal urban settlements. These are the preliminary conclusions offered by the event’s chairperson.
URBANIZATION IS INEVITABLE, SLUMS ARE NOT
Habitects are defined as built-environment professionals (designers, architects, engineers, planners) who roll up their sleeves, step out of their professional architect’s shoes, get out in the slum, informal settlement or policy arena and re-possess the architect’s historical role: designing and building with a deep and wide sense of people, place, technology and participation.
At the same time, prevention is better, and cheaper, than cure. We can prevent slums by providing viable alternatives. One of them is assisted self-help housing in suitable location. Both approaches require political engagement and sound urban planning, with special attention to sustainable development approaches.
sabato 28 giugno 2008
IL “BALON” DI PORTA PALAZZO
Fin qui, niente di nuovo. La particolarità è che il mercato è organizzato su una superficie vasta, indifferenziata e “fluida”, senza un vero e proprio “centro”, per cui i venditori non si accapigliano per assicurarsi una posizione privilegiata. Analogamente, i compratori, grazie agli ampi spazi di passaggio e di circolazione interna, possono visitare l’intero mercato in pieno relax.
Un secondo aspetto importante è che, sebbene una buona metà del mercato sia popolata da venditori informali che espongono le loro mercanzie sulla strada, non si ha mai un’impressione di disordine o di sciatteria.
Si tratta, in sostanza, di uno spazio “pianificato” in cui sono stati evidentemente studiati con attenzione i luoghi, gli accessi, ed i percorsi. Naturalmente, alcuni aspetti potrebbero essere migliorati: ad esempio, la pavimentazione ad acciottolato, molto gradita a progettisti e fotografi, lo è meno sia per i venditori e per i visitatori.
L’abbigliamento avrebbe dovuto trasferirsi interamente all’interno del cosiddetto “Palafuksas”, una struttura in vetro e acciaio che occupa l’ intero quadrante nordovest dello spazio centrale di Piazza della Repubblica. Ma al momento della consegna, i venditori si rifiutarono di trasferirsi a causa seri problemi di climatizzazione e di trasporto delle merci.
mercoledì 25 giugno 2008
I LUOGHI DELLA SPEDIZIONE
Il gruppo, sebben mutilato, è giunto a destinazione!
Si sta proprio in queste ore ambientando in città e prendendo possesso delle postazioni fondamentali, come la pizzeria a San Salvario, che a breve diverrà la sede della riunione strategica!
A presto altre notizie!
domenica 22 giugno 2008
Noleggio bici a Torino
Il comune di Torino organizza un servizio di noleggio bici nei parchi più grandi della città.
le tariffe sono abbastanza convenienti e potremmo usare il punto di noleggio del Valentino.
Che ne dite?
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